di Antonio Prete
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a Pascal Gabellone
Il velluto della foglia
su cui scivola la mano,
l’onda che da grigia si fa azzurra
nel piumaggio della pernice,
la ferita nella creta, col giallo
che s’abbuia.
.
Oppure il luminescente
vortice d’opale
che schiuma intorno alla scogliera.
.
Tutto quel che è, accade.
Ha un passo.
.
Fugge restando nel cuore della luce.