Stiamo raschiando il fondo del barile

La crisi che ha fermato le nostre attività durante la pandemia ha mostrato che il mare, rispetto alla terra, ha ancora grandi possibilità di recupero. Le femmine dei pesci producono migliaia di uova. Se li lasciamo crescere senza prenderli troppo presto, i pesci possono ricostituire rapidamente le loro popolazioni… persino i tonni. Abbiamo esagerato, ma c’è spazio per rimediare. Il mare ce la può fare. La giornata dell’ambiente non può durare un giorno: tutti i giorni sono il giorno dell’ambiente. Durante la pandemia abbiamo visto quanto sia importante la salute. La salute si mantiene non solo con la medicina e la farmacologia: senza la salute ambientale non ci può essere la salute umana. E quindi non possiamo ricominciare come prima: se vogliamo essere sani dobbiamo promuovere un ambiente sano. Genova, capitale del mare in Mediterraneo, ha subito una crisi gravissima ben prima del Covid 19: il ponte Morandi. Morti, economia in ginocchio. Sono arrivati molti fondi e il ponte è stato ricostruito: tutti parlano di modello Genova. Ma non abbiamo ricostruito un ponte identico al Morandi. Abbiamo usato architetture e materiali differenti. Lo abbiamo fatto come una nave. Ecco, i fondi che arriveranno per uscire dalla crisi dovranno promuovere un nuovo rapporto con l’ambiente e, prima di tutto, col mare. Abbiamo investito pochissimo per conoscere il capitale naturale rappresentato dai nostri mari, per esplorarne la biodiversità, per comprendere il funzionamento degli ecosistemi. Non possiamo proteggere quello che non conosciamo. E quindi, prima di tutto, dovremo investire in conoscenza. E poi dovremo ridisegnare in modo radicale il nostro rapporto con l’ambiente. I fondi europei arriveranno per innescare il New Green Deal, il nuovo patto verde. Significa organizzare l’economia in modo sostenibile. Si tratta dell’unica grande opera necessaria per ripartire, e genererà occupazione basata su innovazione culturale, scientifica e tecnologica, per costruire un nuovo modo di vivere in armonia con la natura, con l’ambiente. L’Italia ha 8.500 chilometri di coste, e le sua acque territoriali sono quasi equivalenti allo spazio terrestre. La regione con la massima propensione al mare è proprio la Liguria. Il Modello Genova può diventare il Modello Liguria. Occorre rovesciare le priorità. Fino ad ora abbiamo privilegiato l’economia a spese della società e dell’ambiente. Un’economia che distrugge sia le relazioni sociali sia l’ambiente è debole. Dobbiamo imparare a conoscere le leggi della natura perché solo adattandoci ad esse possiamo avere una sana economia e una sana società. La giornata dell’ambiente non può solo cantare la bellezza di balene, lupi e tartarughe. Deve celebrare la nostra totale appartenenza alla natura.

[“Il Secolo XIX” del 5 giugno 2020]

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