di Cosimo Scarcella
Ripensando la Costituzione della Repubblica Italiana
In Italia il panorama della vita politica e il tenore dei rapporti tra i partiti non sono certo rassicuranti. Specialmente in questo periodo di pandemia lo scenario presentato dalle condizioni psicologiche, sociali ed economiche dei cittadini è davvero preoccupante, a causa anche della congiuntura sanitaria. Le programmazioni proposte dai protagonisti politici e governativi appaiono piuttosto deboli e inadeguate, attente per lo più a questioni settoriali e di breve respiro, anche se non prive di una loro intrinseca importanza; la stessa vita interna dei partiti politici non dà spettacolo né di responsabilità collettiva né di concreti contributi individuali; anche la libertà dei cittadini risulta di fatto sostanzialmente limitata. Barcollano i fondamenti della vita sia privata sia pubblica, benché siano sorretti da una ben salda tradizione. Infatti, il ritmo, con cui da ogni parte si reclamano modifiche e si rivendicano interventi di giustizia sociale, è così convulso e caotico da dominare e spaventare l’animo dei cittadini, i quali, di conseguenza, osservano con superficialità gli accadimenti, senza prendersi il tempo necessario per riflettere con pacatezza, valutare con saggezza e scegliere con cognizione di causa. In tale situazione caotica, pertanto, mancano le condizioni indispensabili per una chiara visione complessiva dei problemi, adeguata a trovarne soluzioni assennate e utili. In simili momenti difficili e confusi, infatti, vengono meno il controllo delle volontà e il dominio sugli istinti dell’egoismo e del rancore. In questi ultimi anni, inoltre, le menti dei cittadini sono offuscate e le loro coscienze sono smarrite, poiché assistono a tutti i livelli, al posto del dialogo civile e del confronto politico, a scontri passionali e a funeste lotte intestine.