Le forme che non sono

di Antonio Prete


Vasilij Kandinskij, Fugue-fuga, 1914, Fondazione Beyeler.

Perché amo le forme che non sono,

la loro trasognata trasparenza,

il battito di luce che le scuote,

visibile soltanto nei pensieri,

è per questo che abito il paese

della lingua, diceva, dove trema

in quel che accade quel che mai è stato

e nell’acqua del tempo fluttua l’ombra

della vita che non fiorirà mai.

.

Questo diceva, mentre le parole

come foglie cadevano per terra

e la luce moriva nella sera.

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