Una nuova cultura per il futuro

di Antonio Errico

Solitamente si dovrebbe avere la prudenza di diffidare di quello che dicono gli scrittori. Quelli raccontano storie bizzarre, sospese nel vuoto, che spesso non si capisce da dov’è che provengano, che non si capisce dove vogliano andare a parare.

Dunque solitamente è prudente diffidare. A meno che quello che dicono non disegni orizzonti di speranza: puliti, luminosi. Allora dovremmo credere a quello che dice Francesco Piccolo in un articolo su “La Lettura” del Corriere della Sera.

Racconta di essere convinto che ad un certo punto tutto ritornerà com’era prima. Si chiede se queste cose le pensa per difendersi, per non affrontare la realtà, per rimuovere le paure. Forse sì, risponde; però ne è convinto davvero. Mentre tutti dicono che nulla sarà come prima, lui, ottusamente – dice- e in maniera ostinata continua a sostenere che tutto sarà come prima. Ricominceremo dal punto in cui abbiamo lasciato. E’ convinto di questo, ed è questa convinzione che lo fa alzare la mattina, che lo fa lavorare, che gli consente di fare tutto quello che fa. E’ questa convinzione che gli dà la pazienza di aspettare che tutto finisca, di pensare al ritorno di quella che chiamiamo “normalità”, anche se prima o poi dovremmo fermarci a riflettere su che cosa significhi per ciascuno di noi la parola normalità. Però questo è tutto un altro discorso, è tutto un altro percorso che il pensiero si ritroverà a fare fra qualche tempo: quando sarà tornata la “normalità”.

Adesso, in questi giorni, in questo tempo, noi sentiamo il bisogno di credere anche a quello che dicono gli scrittori, pur nella consapevolezza che sarebbe prudente diffidare perché quelli inventano storie che sono proprio molto strane: finzioni, simulazioni travestite da realtà. Ma a volte accade che quelle storie molto strane poi succedano davvero, nel bene e nel male. Francesco Piccolo ha raccontato una bella storia, alla quale vogliamo credere perché abbiamo bisogno di credere, per la quale ciascuno di noi deve fare tutto quello che può fare perché diventi vera, perché si possa ritornare alla “normalità”. Sì, va bene, poi parleremo di che cosa si intenda per “ normalità”. Però prima ci dobbiamo ritornare.

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