di Francesco D’Andria
Lungo il corso del fiume Meandro, in Turchia, a circa trecento chilometri dalla costa dell’Egeo, si apre una vasta vallata dove sorgono le rovine di grandi città dell’Impero romano e si concentrano anche straordinarie memorie, legate alle origini del Cristianesimo: a Colosse, legata alla celebre lettera di S. Paolo ed a Laodicea, una delle sette città dell’Apocalisse di S. Giovanni. Sopra un pianoro elevato, il paesaggio appare segnato dal fluire delle acque termali che depositano, lungo il pendio, le candide formazioni di calcare che hanno dato il nome turco al sito: Pamukkale, il Castello di cotone. Qui sorgeva la città di Hierapolis dove, da più di sessant’anni, opera la Missione Archeologica Italiana; a partire dal 2000 l’Università del Salento, nella persona di chi scrive, ha ricevuto, dal Governo turco, il privilegio della direzione di questo straordinario sito archeologico, meta ogni anni di milioni di turisti, attratti dall’eccezionale paesaggio delle sue acque e dagli antichi monumenti che la Missione ha restaurato, in particolare in questi ultimi anni. La scoperta e lo scavo della tomba dell’Apostolo Filippo e del santuario costruito intorno al monumento hanno ulteriormente messo in evidenza l’importanza di questa regione nella costruzione delle più antiche memorie cristiane.