Italia pensante 13. Il De natura hominis di Agostino Doni (I)

di Andrzej Nowicki

Di Luigi De Franco (1921-1996), storico della filosofia e traduttore delle opere di Bernardino Telesio, qui prendo in esame il libro L’eretico Agostino Doni, medico e filosofo cosentino del ‘500. L’appendice contiene l’opera del Doni De natura hominis (1581) con relativa traduzione (Cosenza, 1973, pagg. 431). Il titolo De natura hominis crea lo spazio per la nostra attività intellettuale.

Prima di entrare nel merito di quest’opera, vale la pena riflettere sul significato di “natura dell’uomo” per chiederci preliminarmente si tratta dell’uomo nella sua universalità, nella sua specificità o nella sua singolarità?

A questa domanda si possono dare quattro risposte strettamente legate non solo ai diversi orientamenti filosofici, politici e religiosi ma anche alle diverse variabili del cuore umano cioè ai vari modi di amare il “prossimo” e di odiare l’ “alieno”.

La prima risposta è che esiste una sola natura umana, uguale per tutti i sei miliardi di uomini viventi sulla Terra e per quelli vissuti nel tempo passato. Questa natura si chiama “umanità” ed è una forma innata grazie alla quale “si è” un uomo. Questa risposta non l’accetto per due ragioni. 1. Anche se un simile concetto può essere utile per costruire una classificazione biologica della fauna terrestre, non soddisfa le altre scienze (psicologia, sociologia, storia della cultura) secondo le quali ‘uomo non si è’ ma si diventa. E ciò grazie agli incontri con altri uomini, alla loro attività educativa, e principalmente grazie all’autocreazione intesa come un’infinita serie di atti autocreativi, coi quali ogni uomo forma se stesso. La falsità della tesi che ‘uomini si è’ è provata dai fatti, anche recenti, che gli uomini possono perdere la propria umanità. E’ sufficiente riflettere su come si comportano durante le guerre. 2. La cultura esiste perché gli uomini sono diversi. Se tutti fossero uguali, non potrebbero esistere le diverse opere dell’arte né i diversi pensieri. “Umanità” dell’uomo significa capacità di essere diverso, anzi di essere unico nel proprio modo di pensare e di creare.

Questa voce è stata pubblicata in Filosofia, Italia pensante di Andrzej Nowicki e contrassegnata con . Contrassegna il permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *