Tranquilla, romanzo di Pamela Spinelli

di Carlo Petrachi

Considero l’acquisto di un libro, in occasione di una presentazione, sempre un’operazione a rischio. Può infatti accadere che uno speaker particolarmente versato nell’ars oratoria ci invogli ad acquistare un’opera “dagli aspetti mirabolanti” che all’atto della lettura non trovano, poi, alcun riscontro e il piccolissimo “investimento culturale” va a finire nel cestino dopo la lettura delle prime pagine.

Questa volta col romanzo Tranquilla di Pamela Spinelli, Ed. Il Raggio Verde, Lecce, dic. 2018, € 12,00, posso dire che m’è andata bene. Tranquilla, un titolo non dal forte richiamo, avrebbe potuto anche intitolarsi Questo è l’amore o Quando si ama davvero, ma sarebbe stato come disvelarne un po’ il contenuto che invece con “Tranquilla” diventa ancor più enigmatico.

La scrittrice-giornalista, al suo primo esordio narrativo, racconta la storia di un incontro casuale tra due persone di età molto differente: lei giovanissima, ma con carriera brillantemente avviata, lui già maturo, sposato e con un’affermata posizione sociale. Si direbbe: niente di eclatante, niente di speciale, nulla di nuovo! Ma l’autrice con un incipit molto soft, con la sua capacità di sciorinare il racconto in modo confidenziale, come ad un ristretto gruppo di vecchie amicizie intime riunite intorno al tavolo di un bar, ci conduce passo-passo nel misterioso universo femminile fatto di amori e di passioni, di attese e di accelerazioni, di pentimenti e di ripensamenti, di speranze e di equivoci, di entusiasmi e di delusioni, di scrupoli e di abbandoni, di impegni professionali da conciliare con la propria vita personale e familiare e di ritagli da dedicare a se stessa e alla persona amata…

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