La nostra specie, le leggi della natura e le priorità scientifiche

di Ferdinando Boero

Introduzione: le stagioni non sono più quelle di una volta?

Spesso avviene, quando si affrontano questioni complesse, che si formino fazioni che sostengono tesi contrapposte. Il cambiamento climatico è una questione complessa e genera accese controversie nell’opinione pubblica.

Non ci sono dubbi che il clima di oggi sia molto differente da quello di 50 anni fa. Chi, come me, ha superato abbondantemente il mezzo secolo di vita attiva può fare il confronto diretto. I miei punti di riferimento mi dicono che le cose sono cambiate. Sono un biologo marino e ricordo che 50 anni fa nelle mie immersioni in Mediterraneo incontravo specie che, oggi, sono quasi scomparse, sostituite da specie tropicali. Lo strato di mare che si riscaldava in superficie in estate arrivava a profondità relativamente basse. Si scendeva e, a 12 metri in mar Ligure e a 20 o più nello Ionio, si incontrava il “taglio”, il punto in cui si passa dall’acqua scaldata dal sole estivo a quella più fredda, sottostante. Nel 2019, alla fine di agosto, a 50 m di profondità c’erano ancora 28 gradi, a Santa Maria di Leuca: una temperatura che a quella profondità non dovrebbe arrivare, e invece…

Qualcuno dice che non è un grosso problema: risparmiamo in inverno perché abbiamo meno bisogno di riscaldamento e, in estate, se fa troppo caldo possiamo accendere l’aria condizionata! Purtroppo il riscaldamento globale ha ben altre ricadute. Il caldo eccessivo scioglie le calotte polari, con effetti drammatici che vanno dall’innalzamento del livello del mare allo stravolgimento della circolazione oceanica e, di conseguenza, anche di quella atmosferica. Venezia affonda e il clima cambia.

Questa voce è stata pubblicata in Ecologia, Scienza e contrassegnata con . Contrassegna il permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *