di Guglielmo Forges Davanzati
L’effetto del Codiv-19 non è uniforme su scala regionale. A fronte del fatto che l’epidemia è concentrata prevalentemente in Lombardia, e nella provincia di Bergamo in particolare, si può osservare che la sua estensione al Sud – peraltro già in atto – può essere devastante per il già fragile tessuto produttivo delle regioni meridionali.
Ciò fondamentalmente a ragione della maggiore età media dei residenti nelle regioni meridionali. Un’elevata età media costituisce un detonatore della crisi per due ragioni.
- Si registra che l’età media dei contagiati è di 62 anni e, dunque, è verosimile che, nelle condizioni date e nel caso in cui l’epidemia si diffonda nelle aree più deboli del Paese, la percentuale di individui contagiati sul totale dei residenti aumenti considerevolmente nel Mezzogiorno;
- Un’elevata età media si traduce in una più alta propensione al risparmio e per conseguenza in una caduta dei consumi relativamente maggiore al Sud rispetto al Nord. La propensione al risparmio è di norma più alta nel Mezzogiorno perché è un dato di fatto che il Mezzogiorno è un’area a forte vocazione agricola ed è un dato empiricamente rilevato che laddove l’incidenza del settore primario sul Pil è elevata lo è anche il rapporto fra risparmi e reddito. A ciò si aggiunge la considerazione per la quale con un sistema di welfare carente individui relativamente anziani tendono a risparmiare per moventi precauzionali.
La caduta dei consumi può più facilmente al Sud rispetto al Nord determinare una catena di fallimenti di imprese. Le imprese localizzate nel Mezzogiorno, infatti, e salvo alcune eccezioni, sono prevalentemente imprese di piccole dimensioni, frequentemente a gestione familiare, fortemente dipendenti dal credito bancario e soprattutto orientate alla vendita sul mercato interno.