di Pietro Giannini
Questi versi si ispirano ad un preciso metodo compositivo: l’osmosi stretta con le immagini, che non sono tanto di commento al testo, quanto sue generatrici, in un rapporto di integrazione reciproca.
I versi si riferiscono a noti avvenimenti contemporanei e vogliono illustrare, con esplicite allusioni a Saffo, Alceo ed Omero, il diverso rapporto che si è istituito tra l’Europa e l’ Anatolia rispetto ai tempi antichi. In omaggio a queste allusioni i componimenti sono in metri che possiamo chiamare ‘barbari’: i primi due in strofi saffiche (tendenzialmente in endecasillabi), il terzo in esametri. Questi ultimi sono ottenuti con combinazioni varie di versi della tradizione italiana (per chiarezza divisi nel testo), che nella loro somma si mantengono entro la misura complessiva dell’esametro epico (da 12 a 17 sillabe).
Le immagini che accompagnano i versi sono tratte da siti on-line e da La Repubblica dei giorni 1 e 2 marzo 2020.