Scuole chiuse e niente feste: ecco 5 libri da leggere ai tempi del Coronavirus

Fahrenheit 451, di Ray Bradbury: ci insegna ad avere qualcosa per cui lottare. Per Guy Montag e gli altri personaggi sono i libri, o meglio, quello che i libri contengono.

In un mondo distopico in cui la lettura è proibita, i pompieri non spengono il fuoco ma lo appiccano per bruciare i libri (perché “il fuoco splende e il fuoco pulisce”). Il pompiere Montag, un po’ più curioso dei suoi colleghi, si chiede cosa ci sia dentro questi oggetti di carta che spinge la gente a morire pur di non farli bruciare. E quando lo scopre entrerà a far parte della resistenza, in una colonia all’interno della quale non importa più che i libri ci siano o meno, perché i sopravvissuti custodiscono la letteratura dentro di sé, imparando i libri a memoria.

Il giovane Holden, di J. D. Salinger: delicato, irriverente, commovente, “Il giovane Holden” è un libro per sognatori, è un libro per ribelli.

Ci fa capire perché una storia va raccontata e forse anche perché non va raccontata, perché “se lo fate, finisce che sentite la mancanza di tutti”.  E alla fine, infatti, sentirete la mancanza del quindicenne dai capelli grigi, che a scuola studia solo la letteratura inglese perché solo quella gli piace, che si chiede dove vanno le anatre di Central Park quando il lago diventa gelato, che da grande vuole prendere al volo bambini nella segale, come dice una vecchia canzone scozzese. Sentirete la mancanza delle sue avventure, della sua sorellina Phoebe, del vecchio Professor Spencer, persino del puzzolente Ackley “e compagnia bella”.

Il buio oltre la siepe, di Harper Lee: per vincere i pregiudizi.

Nell’Alabama degli anni Trenta, la piccola Scout e il fratellino Jem vivono da vicino un episodio di ingiustizia nei confronti di un bracciante nero che Atticus, padre dei due bambini e brillante avvocato, sceglie di difendere. E’ un romanzo di formazione che ci guida attraverso la lotta contro le ingiustizie, la difesa dei deboli, perché attaccare chi è indifeso solo per un pregiudizio “sarebbe come uccidere un passero”. E i passeri non fanno male a nessuno, solo cinguettano. Un’avventura all’epoca della grande depressione attraverso gli occhi di Scout, bambina curiosa e coraggiosa che impara ad amare e a non giudicare prima di conoscere.

Cime tempestose, di Emily Brontë: per vivere un amore travolgente quanto le tempeste della brughiera inglese.

Nella gotica ambientazione della casa di Wuthering Heights, si consuma l’amore tra il malvagio Heathcliff e la passionale Catherine, un amore che sa di distruzione, di vendetta e di gelosia, una passione distruttiva che troverà pace solo quando, dopo la loro morte, i fantasmi dei due potranno vagare, presi per mano, tra la foschia delle brulle zolle inglesi.

IT, di Stephen King: per scoprire che forma assume la vostra peggiore paura.

Racconta di come la paura si fa e si disfa e non importa se abbiamo dieci o cinquant’anni perché la paura è cosa di tutti. “It” ci insegna a sapere che la paura esiste, che ci rende ciechi, che ci paralizza, che si scopre da bambini e si impara da adulti. E poi ci insegna ad affrontarla.

Dice King che la paura è “la forma di un cadavere sotto un lenzuolo”. “It” è la porta per quella stanza con dentro quel cadavere. Ci insegna a varcare la soglia e toccare cosa c’è sotto il lenzuolo. Nessuno può dire che cosa ci sia. Che forma prenderà, per voi, It?

Questi e molti altri libri possono aiutare a vivere, forse, un po’ più serenamente un tempo instabile come il nostro e dopo averli letti (senza alcun dubbio tutti d’un fiato) sarà più semplice anche guardare fuori, guardare il mondo, quello reale, quello che sta al di qua della carta, al di qua di Montag, al di qua di Holden, al di qua di Scout, di Heathcliff e Catherine, al di qua di qualunque forma, per voi,  abbia assunto It, il pagliaccio.

[Leccenews24, 9 marzo 2020]

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