Adesso la crescita avverrà nei campi in cui si riescano a trovare nuovi modi di produrre e di consumare senza rubare il futuro alle generazioni future. Non si tratta di ritornare indietro, come qualcuno cerca di insinuare, si tratta di andare avanti, di inventare nuove tecnologie e nuovi stili di vita. È un’opportunità, se se ne capisce la portata.
L’Italia, purtroppo, non brilla nella competitività per ottenere fondi europei. Molti vanno perduti, penso solo a quelli dell’obiettivo 1, dedicato al nostro sud, ma non solo. Molti sono spesi male, e penso alle truffe all’Unione Europea, di cui siamo campioni.
Bisognerà innovare i sistemi di formazione, fin dalla scuola elementare, come voleva fare il Ministro Fioramonti, e anche i percorsi universitari. Tutti. Qualcuno potrebbe dire che si tratta di una rivoluzione, ma si tratta solo di una necessaria evoluzione. I profili professionali di oggi sono dedicati a sistemi di produzione e consumo che presto saranno obsoleti, che già lo sono. Ed è la cultura generale che deve evolvere, dando al tema ambientale l’importanza che ha e che non è mai stata riconosciuta. Facendo del paternalismo di genere potrei dire che ci voleva una donna per capire dove stanno le priorità. In effetti le donne hanno a cuore i propri figli più degli uomini, se non altro perché li fanno e li nutrono… Arrivate nella stanza dei bottoni, le donne prima hanno agito da uomini, basti pensare a Margaret Tatcher, ma ora sono coerenti con l’essere donna, non vincono scimmiottando i valori maschili. Jacinda Ardern, la premier neozelandese, ha dato una svolta ambientalista alla politica del suo paese. Zuzana Caputova, prima presidente donna della Slovacchia, va nella stessa direzione. E ora Ursula.
Il primo obiettivo di questa conversione ecologica, come invocato da Francesco in Laudato Si’, è che tutti ne comprendano la necessità e che la difesa della casa comune non sia considerata di sinistra. È semplicemente una necessità che non possiamo più rimandare e dovrebbe diventare trasversale ai programmi di tutti i partiti. Per noi la strada sarà ardua. Un timido tentativo di limitare l’uso della plastica negli imballaggi ha quasi causato una crisi di governo. Per non parlare dello zucchero nelle bibite.