di Guglielmo Forges Davanzati
La legge di Stabilità del Governo Conte bis, appena approvata, sembra muoversi in una direzione di sostanziale continuità rispetto a quanto fatto dai precedenti Governi, almeno nel senso che non inverte significativamente la rotta rispetto alle misure di austerità fin qui attuate. Il fabbisogno statale – ovvero la quantità di risorse necessarie alla copertura finanziaria del bilancio dello Stato italiano al netto degli interessi – è in riduzione, dai 43 miliardi dello scorso anno ai 41 miliardi del 2020.
Il Governo continua a spendere molto per spese correnti – pensioni, sussidi, reddito di cittadinanza – e poco per spese in conto capitale – per esempio, opere pubbliche, costruzioni di strade, messa in sicurezza del territorio. La spesa in conto capitale è preferibile, per la crescita economica, rispetto a quella in conto corrente, dal momento che costituisce un trasferimento di risorse alle generazioni future e crea uno stock di capitale pubblico disponibile in una prospettiva di lungo periodo, a fronte del fatto che la spesa corrente – pur garantendo, o potendo garantire, acquisizione di consenso – esaurisce i suoi effetti in un orizzonte temporale limitato e ha effetti moltiplicativi relativamente più bassi.