di Ferdinando Boero
Cosa vuol dire green? Verde, è ovvio. La parola però è diventata sinonimo di sostenibile. Ma anche qui c’è bisogno di definizioni. Francia e paesi dell’est dicono che la produzione di energia attraverso centrali nucleari è green. Il motivo è che il nucleare non prevede emissioni di anidride carbonica, la principale causa del riscaldamento globale. Giusto. Ma se la soluzione di un problema comprende la creazione di altri problemi forse ancora più gravi, non si può parlare di sostenibilità. Le centrali francesi sono arrivate al momento finale del loro ciclo di vita e i costi di dismissione sono ancora sconosciuti, per non parlare del problema delle scorie. L’Italia, nella sua brevissimo storia nucleare, ha prodotto un quantitativo limitato di scorie, ma ancora non sappiamo dove collocarle. Abitereste vicino a un deposito di scorie nucleari? O comprereste casa nei pressi? Non parliamo dei rischi di incidenti. I giapponesi non sanno più dove mettere l’acqua impiegata per raffreddare il reattore di Fukushima e pensano di scaricarla nel Pacifico: acqua radioattiva! Non parliamo di quello che è successo a Chernobyl. Ma che soluzione è? Come si fa ancora a proporre cose del genere?