Dopo essersi brevemente soffermati sulla formazione professionale di Spedicato tra Italia e Francia, e averlo seguito nelle sue varie sedi universitarie di docenza, i curatori ne illustrano la produzione scientifica, che “spazia tra moltissimi temi di storia istituzionale religiosa e di storia sociale dell’età moderna, concentrandosi in modo particolare sul ruolo esercitato dalla Chiesa nelle società di antico regime e sull’incidenza della proprietà ecclesiastica nei processi di modernizzazione del Mezzogiorno” con particolare riguardo all’area pugliese “per svolgere sia un’analisi a livello locale delle più ampie dinamiche prima della monarchia degli Asburgo di Spagna e poi della monarchia borbonica, sia una comparazione con altre realtà meridionali”. I curatori associano alle varie linee di sviluppo tematico e di ricerca di Spedicato i titoli delle sue opere, offrendo al lettore e allo studioso un vademecum alla conoscenza della sua complessa impresa storiografica.
I contributi, di cui sarebbe impossibile in questa sede riprendere i contenuti, rispecchiano in buona sostanza gli interessi culturali, per tema e datazione, coltivati ed esercitati da Spedicato nel corso della sua attività professionale tra università di Italia, Francia, Spagna e Portogallo, soprattutto, ma anche di Austria, Albania e Ungheria. Gli autori sono: Paolo Vincenti, che ne ha curato la bibliografia diacronica, e poi Pietro Dalena, Pasquale Corsi, Simona Negruzzo, Pietro De Leo, Angelo D’Ambrosio, Angelo Lazzari, Salvatore Palese, Davide Balestra, Filippo Giacomo Cerfeda, Maria Antonietta Epifani, Francesco Danieli, Stefano Zammit, Ugo Dovere, Alfredo di Napoli, Maximiliano Barrio Gozalo, Marcella Campanelli, Alberto Tanturri, Gino Giovanni Chirizzi, Piero Doria, José Javier Ruiz Ibáñez – Gaetano Sabatini, Alberto Marcos Martín, David Martín Marcos, Luigi Montonato, Giancarlo Vallone, Marko Jačov, Rosario Quaranta, Francesco De Paola e Francesco Dandolo.
Il secondo tomo (pp. 589-1097 + XVII) ha per sottotilo “Luoghi, figure, linguaggi del Salento moderno e contemporaneo” ed è a cura di Giuseppe Caramuscio (che firma la Presentazione), di Francesco Dandolo e Gaetano Sabatini. Comprende anche contenuti che a rigore non afferiscono direttamente la disciplina storiografica, almeno non nella ripartizione temporale della “modernità”, e spaziano su vari temi e registri disciplinari. Si divide in tre parti: 1, L’identità del territorio e i suoi volti; 2, Da Nord a Sud (e viceversa). Percorsi e protagonisti della modernizzazione; 3, I segni dell’Arte. Gli autori sono: Eugenio Imbriani, Luigi Scorrano, Marco Leone, Salvatore Colazzo, Maria Elvira Consoli, Antonio Romano, Emilio Filieri, Angela Rosa Piergiovanni, Vittorio Zacchino, Hervé A. Cavallera, Fabio D’Astore, Salvatore Coppola, Aldo Caputo, Alessandro Laporta, Rosario Jurlaro, Livio Ruggiero, Ennio De Simone, Nicoletta Moccia, Luisa Cosi, Michele Mainardi, André Jacob, Giovan Battista Mancarella, Cristina Martinelli, Paolo Agostino Vetrugno, Francesca Cannella, Antonio Lucio Giannone, Pino Mariano.
Queste iniziative editoriali – gli omaggi voglio dire a fine carriera – quando non rispondono unicamente e rigorosamente al criterio scientifico, possono coinvolgere una nutrita folla di amici e colleghi, coi quali l’omaggiato ha avuto comunque rapporti inerenti la sua molteplice attività di ricercatore e docente dentro e fuori dell’università.
Spedicato negli ultimi vent’anni ha operato fra accademia, società di storia patria, di cui nel 1998 è divenuto presidente della sezione leccese, ed editoria. Ha fondato la rivista “L’Idomeneo”, giunta al 25° fascicolo, annuale della Società poi semestrale del Dipartimento dei Beni Culturali, cartacea e web, e quattro collane di studi che hanno superato in questo non ancora concluso 2019 i 150 volumi. Sono collane che coprono ambiti editoriali specifici: I Quaderni dell’Idomeneo pubblicano collettanee in onore, in memoria, in omaggio a personalità della cultura. Cultura & Storia pubblica saggi e testi storiografici. Collana Medit Europa spazia nella politica tra il moderno e il contemporaneo. Infine Narrare il Salento risponde all’esigenza di dare opportunità editoriali a quei soci che hanno più spiccate attitudini letterarie. La Società di Storia Patria ha carattere inclusivo e tende a dare risposte concrete a quanti ne fanno parte o ad essa si rivolgono per preparare eventi.
Sotto la direzione di Spedicato la Società ha organizzato numerosi convegni di studio man mano che scorrevano eventi di storia nazionale e regionale, anniversari di uomini importanti del mondo della cultura, gli atti dei quali puntualmente hanno avuto approdo editoriale. Particolarmente sentiti gli eventi dei Centocinquant’anni dell’Unità d’Italia e dei Cento anni della Grande Guerra, per i quali la Società ha svolto convegni, tenuto seminari di studio e pubblicato volumi.
Ha svolto opera di recupero memoriale, recuperando dall’oblio personaggi importanti della cultura locale e nello stesso tempo ha lasciato testimonianza di altri dedicando loro in occasione della scomparsa o di un importante traguardo di vita delle pubblicazioni sul loro essere stati e sul loro operato. Ha inoltre offerto consulenza e organizzazione a numerose istituzioni territoriali ogni qualvolta esse ne abbiano fatto richiesta, ampliando così l’area inclusiva della Società, diventata in questi anni una struttura operativa di sostegno ad enti pubblici come amministrazioni comunali ed istituzioni scolastiche e professionali.
Si capisce, allora, come intorno a Spedicato si sia estesa un’ampia area sociale che legittimamente fa pensare che forse i due tomi dedicatigli non siano rispondenti, per difetto, alla sua reale “compagnia”.
[“Presenza taurisanese” anno XXXVII n. 10 – ottobre 2019, p. 6]