di Ferdinando Boero
I ragazzi di tutto il mondo protestano per la rovina del pianeta a causa dei comportamenti sconsiderati degli adulti. E non vanno a scuola, per protestare. Queste proteste sembrano quelle degli anni sessanta, quando i ragazzi non andavano a scuola, e sfilavano. I motivi per cui lo facevano allora e lo fanno oggi non derivano da quello che imparavano e stanno imparando a scuola. Allora gli adulti stentavano a capire e si scandalizzavano per le contestazioni, pensando che i ragazzi e le ragazze semplicemente non avessero voglia di studiare. Certo, se avessero potuto approfondire a scuola le questioni per cui stavano protestando, forse ci sarebbero andati più volentieri. Lasciamo perdere il sessantotto (ogni generazione ha il suo) e guardiamo a oggi. Intanto il ministro invita a giustificare l’assenza. Scusate, ma a me pare puro paternalismo. Le ragazze e i ragazzi accusano gli adulti di aver perseguito il sogno della crescita economica infinita, senza curarsi della distruzione della natura. Non basta dire: vi giustifico l’assenza, bisogna passare ai fatti.