di Gigi Montonato
Il volume raccoglie gli atti dell’incontro di studio Carlo di Borbone e la “stretta via del riformismo” in Puglia, svoltosi fra Bari, Brindisi e Lecce dal 14 al 18 dicembre 2017. E’ il XXVIII della collana “Convegni” della Società di Storia Patria per la Puglia, uscito a Bari nel 2019 per i tipi della Tipografia Pavone, a cura di Pasquale Corsi e conta 400 pagine (€ 40,00)* .
E’ strutturato in tre sezioni: Arte e Letteratura, Società ed Economia, Chiesa ed istituzioni religiose locali; e raccoglie diciassette contributi di altrettanti autori. I testi sono preceduti da due interventi introduttivi, uno di Pasquale Corsi (Presidente della Società di Storia Patria per la Puglia) e l’altro di Antonio M. Caputo.
Come accade in iniziative editoriali del genere i contributi di studio riconducono, partendo tutti da fatti, luoghi e personaggi diversi, al comune tema di richiamo, che è come si evince dal titolo l’esito dell’azione riformatrice di Carlo di Borbone in Puglia (1734-1759) e le difficoltà incontrate, di qui “stretta via del riformismo”.
Assodato che nessuna impresa politica produce mai i risultati enunciati e sperati, occorre considerare che quella di Carlo III di Borbone si colloca in un quadro spaziotemporale che di per sé consente di coglierne l’importanza, soprattutto se si dà uno sguardo a quel che accade in Francia nello stesso periodo. Salito al trono del Regno delle Due Sicilie nel 1734, egli affida l’opera riformatrice ad alcuni importanti personaggi e soprattutto a Bernardo Tanucci, il quale resterà in carica anche dopo di lui, con la reggenza di Ferdinando I ed oltre, fino al 1776. Finalità dell’azione riformatrice era il riordinamento giuridico e l’ammodernamento delle attività produttive in chiave di pieno recupero delle prerogative regie, che da troppo tempo erano state erose dalla prepotenza della chiesa, e la razionalizzazione dell’agricoltura. Un’impresa non facile per le forti resistenze di chi nel tempo aveva aumentato e rafforzato i propri privilegi.