di Franco Melissano
Tanti e tanti, ma proprio tanti anni fa c’era… insomma… c’era una volta, in una remota regione di cui non si è mai saputo il nome, un paese piccino piccino, ma così piccino da entrare tutto quanto nella piazza di una nostra città. Sembra, ma non è mai stato storicamente provato, che il paese si chiamasse Annoicibastavilla.
I suoi abitanti erano più bassi dei nani dei circhi equestri e le loro case così piccole da sembrare quelle di un grande presepe.
Si capisce che anche i letti, i tavoli e le sedie, al pari di ogni altro mobile e utensile, avevano dimensioni molto ridotte.
Immaginate adesso voi come dovevano essere piccini i ragazzi di quello strano paese.
La vallata in cui sorgeva era circondata da monti azzurrini coronati quasi tutto l’anno da candide nevi. Solo un vecchio ponte di legno a cavalcioni di un ruscello canterino permetteva di uscire dalla valle.
Smangiato e pericolante, non veniva attraversato da nessuno da moltissimi anni.
I vecchi Annoicibastavillesi narravano che, stando ai racconti dei loro nonni, al di là di quel ponte vivevano, in castelli grandi come montagne, degli immensi giganti dall’altezza smisurata.