di Augusto Benemeglio
1. Una bara per la Spaziani
Per protesta le hanno consegnato una bara, nella sua specifica carica di presidente del Centro Internazionale Eugenio Montale. Nella bara c’era un messaggio che diceva che “propina menzogne, per giustificare e indebitamente mantenere la propria posizione di potere, un potere che mantiene grazie al cadavere eccellente dell’ultimo grande poeta italiano, suo compagno e amante, Eusebio Montale.
Il messaggio continua: “… e intorno a lei prosperano e ingrassano personaggi brulicanti, parassiti velenosi incapaci di vita propria”, gli stessi gretti personaggi che ignorano i latori del messaggio, i giovani poeti, che hanno il solo torto di essere … ancora in vita. Lei e il suo gruppo “continuano a uccidere, a colpire spietati il cuore indifeso dell’Arte”.
2. I giovani poeti d’Azione
Lei è Maria Luisa Spaziani, loro sono ovviamente i “Giovani Poeti d’Azione”, quasi tutti artisti senza arte né parte e senza una soldo bucato in tasca, che accusano la poetessa di non aver mai dimostrato interesse per la loro produzione poetica o per le numerose manifestazioni culturali da essi organizzate. Anzi in diverse occasione avrebbe tentato addirittura di influenzare “terzi ben disposti nei nostri confronti ad agire contro di noi…”. E sostengono che una “persona della sua età”, che è per giunta “immeritatamente” ritenuta una delle maggiori poetesse d’Italia, non avrebbe dovuto temere nessun confronto con dei giovani poeti e giungere ad una così bassa competizione. L’accusano di essere l’espressione più vieta del potere culturale ufficiale che esprime una desolante povertà spirituale e artistica e la più assoluta grettezza