di Giovanni Bernardini
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Dicevi e pregavi prossimo il tuo giorno.
Noi ti credevamo immortale,
cucendo una dopo l’altra le ore
della tua presenza come una maglia
che il tempo attraversa senza intaccare.
Dimori invece già dentro il passato,
un’ombra ti sigilla sempre più oscura.
Odora di fresia la tua camera, intatto
l’ordine dei piccoli oggetti a te cari.
Ma non ha risposta questo suono di parole,
questo grido represso nelle stanze
dove muovevi ormai col passo incerto.
Guardavi le tue mani, l’ultima bellezza
che sfioriva, rifiutavi la saggia accettazione:
non la morte, il decadimento t’angustiava.
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