Le cattive notizie non piacciono a nessuno e Greta ce le ricorda con pervicacia. Con quella faccia un po’ strana, inquietante. Ci ricorda che abbiamo vissuto così bene, in questi ultimi decenni, e ora il conto lo deve pagare lei, e quelli come lei, quelli della sua età, che ancora non votano. I “grandi”, quelli che hanno goduto dei sacrifici che dovrà fare lei, per il momento sono maggioranza, e vincono alle elezioni. Greta non vota ancora. Ma se dovesse andare a votare, per chi potrebbe votare? Partiti in cui si potrebbe riconoscere sono nati in Germania, nella Repubblica Ceca han persino vinto le elezioni. Ma da noi non si riesce a far capire il suo semplice messaggio. Tutti continuano ad invocare la crescita e nessuno comprende le opportunità offerte dalla vera sostenibilità. Già, perché quella finta funziona alla grande. Tra poco finirà il ciclo di vita delle prime celle fotovoltaiche. Come le smaltiremo? E le batterie delle auto elettriche? Ecco… ancora devono arrivare e già qualcuno pensa a come smaltirle? Un passo alla volta. Eh no. Quello che abbiamo combinato con la plastica non si deve ripetere. Sta avvenendo di nuovo nei paesi che hanno fatto la scelta nucleare. Ora sta venendo il tempo delle dismissioni e si accorgono che non sappiamo come fare. Quando le hanno costruite non sapevano come smontarle. Ci penseremo tra quarant’anni, devono essersi detti quei geni. Son passati e ora ci accorgiamo che non sappiamo come fare. Greta ci guarda storto, con un’espressione corrucciata. Va ai congressi e dice ai grandi del mondo le banalità più sconcertanti, quelle che di solito gli adulti sono costretti a dire ai ragazzini dell’età di Greta quando fanno qualche stupidaggine. Ma non hai pensato alle conseguenze del tuo comportamento? Non ci voleva Einstein a capire che sarebbe andata a finire così, no? Ecco… guarda che guaio hai combinato e ora devo pagare io! Ci fa la ramanzina, la predica. E noi? Noi come scolaretti colti sul fatto ci sentiamo in imbarazzo, facciamo la faccia contrita. Ma conoscete un adolescente che abbia cambiato il suo comportamento a seguito di una predica? La ascolta, fa finta di pentirsi, e poi ricomincia come se niente fosse. Volete una prova? L’Italia firma gli accordi di COP 21 per la decarbonizzazione e giura su quanto ha di più caro di voler abbandonare i combustibili fossili. Chi ha firmato, poi, torna a casa e concede allegramente i permessi per cercare combustibili fossili nel mare pugliese. Ma come! Non avevi promesso che non lo avresti fatto più? E un minuto dopo sei di nuovo lì che lo fai? Poi ci sono gli adolescenti al contrario, quelli che invece vogliono fermare tutto, ma proprio tutto. Poi vanno al governo e cominciano a capire che non possono fermare proprio tutto, anzi, non possono fermare proprio niente. Se lo fanno perdono voti. E quindi ecco che anche loro vogliono la crescita, la crescita, e la crescita. La promettono a ogni piè sospinto.Greta ha tutte le ragioni per arrabbiarsi. Figuriamoci se non la capisco. Alla sua età volevo cambiare il mondo e ancora cerco di farlo. Sempre più certo di non poterci riuscire, ma comunque determinato a continuare a provarci. Scherzavo… mi è simpatica, Greta. La invidio solo perché ha 16 anni, ma poi non so se mi metterei al suo posto. Ho vissuto gli anni migliori che la specie umana abbia mai vissuto, con opportunità di benessere che cento anni fa non erano disponibili neppure ai più ricchi del mondo. Mi è andata di lusso. Chi è giovane ora non ha prospettive tanto rosee di fronte a sé. Noi, dopo il baratro della seconda guerra mondiale, avevamo prospettive senza precedenti, e si sono realizzate. Il mondo è davvero cambiato. Ci è andata veramente di lusso. E ora, cara Greta, i nostri debiti li dovrai pagare tu. Noi, intanto, spingiamo perché i soldi pubblici siano spesi per allungarci la vita, non per rimettere a posto l’ambiente deteriorato che l’accorcerà a te. Chissà cosa abbiamo in serbo nel prossimo futuro. Nel Regno Unito gli anziani hanno votato per uscire dall’Unione Europea, tirando una fregatura galattica ai giovani che, furbacchioni, non sono andati a votare. E come al solito saranno i figli a pagare per le stupidaggini dei padri. Contrariamente a quel che dovrebbe essere logico, i giovani sono molto più saggi degli anziani. Poi, quando invecchiano, subentra la psicologia del nonnismo: ho subìto io, da giovane, le angherie degli anziani e ora che sono anziano tocca a me angariare i giovani. Un gioco che va avanti da sempre, ma che non può andare avanti per sempre. Soprattutto se si distrugge il capitale naturale al punto in cui lo stiamo distruggendo per un benessere temporaneo, di un livello mai raggiunto prima. Ma poi perché preoccuparci? Qualche altro anziano sta proponendo di abbandonare il pianeta e di andarne a colonizzare altri. Va tutto bene, Greta. Quando le cose andranno male ti spareremo su un esopianeta e lassù potrai ricominciare una vita nuova. Tranquilla.
[“Nuovo Quotidiano di Puglia” di martedì 9 aprile 2019]