di Antonio Prete
Scrivere la vita o viverla,
vuota disgiunzione,
è lei che si scrive sulla pelle,
con tatuaggi e ferite,
oppure qualche volta accade
che le lettere dell’ alfabeto
appaiano sul corpo
come tante piccole stelle
nelle sere d’inverno
e si mettano a scrivere
qualcosa della vita,
di una sua spina, forse,
di un’attesa tradita,
di una linea celeste
che il tempo traveste.
[Menhir, Donzelli 2007]