Forse il Salento non è fatto per chi ama la natura…

di Ferdinando Boero

Una canzone degli AC/DC, una rock band australiana, si intitola “Rock ’n Roll Ain’t Noise Pollution” (il rock and roll non è inquinamento acustico). Un gruppo di ricercatori ha testato questa affermazione, esponendo al suono robusto della band alcuni insetti che predano gli afidi. Li hanno esposti anche ad altre sorgenti di rumore, e hanno anche previsto esperimenti in assenza di stimoli acustici. Gli afidi sono i cosiddetti “ragnetti rossi” e hanno una influenza negativa sulle piante. I loro predatori, mangiandoli, hanno effetti benefici sulle piante. Gli insetti esposti alla martellante musica degli AC/DC mangiano meno afidi e quindi il loro ruolo positivo sulle piante risulta diminuito. Il rock and roll può essere inquinamento acustico. Perché vi racconto questa storia? Da diversi anni molte spiagge del Salento sono diventate discoteche. Molti stabilimenti balneari si sono dotati di potenti impianti stereo che attirano moltitudini di umani che saltellano per ore sulla spiaggia e anche nell’acqua, esibendosi in atteggiamenti lascivi. Confesso che non amo queste attività che, lo abbiamo visto, a volte possono anche accompagnarsi a smercio di sostanze chimiche che esaltano gli stimoli acustici e permettono saltellamenti prolungati. Non sono molto disturbato da queste attività perché me ne tengo accuratamente lontano e in altre occasioni mi è capitato di scrivere che chi anela a questo tipo di divertimento ha diritto di poterlo fare, e che noi, radical-chic da strapazzo, possiamo trovare facilmente luoghi non frequentati da chi si vuole divertire in modo diverso dal nostro. Ora, però, questo studio ci dice che il suono di certa musica ad alto volume può disturbare le attività degli animali. Sulle nostre spiagge, ad esempio, stanno nidificando sempre più frequentemente le tartarughe marine. Che effetto hanno queste attività sui rettili marini? Mi direte: ci sono tante spiagge… che vadano da qualche altra parte, ma è una risposta che non mi soddisfa. Se una tartaruga fa un nido sulla spiaggia e poi si piantano gli ombrelloni e si salta sul nido, la riproduzione magari fallisce. Inoltre, la sabbia delle spiagge, sia nella parte emersa che in quella sommersa, è abitata da tantissimi esseri viventi molto piccoli e apparentemente insignificanti, ma sono loro a mettere in moto processi ecologici di un certo rilievo. Oltre a disturbare me, e questo è poco male, quelle attività hanno un impatto sul funzionamento dell’ecosistema spiaggia, così come gli AC/DS disturbano i predatori di afidi, danneggiando le piante che non sono più liberate da questi parassiti. 

Non conosco studi sull’impatto delle feste in spiaggia sulla fauna che abita le sabbie. Esistono però studi che mostrano che le creme solari con cui si spalmano i bagnanti si sciolgono nell’acqua di mare e hanno impatti negativi sulla fauna. Comportamenti apparentemente innocui come ballare o spalmarsi la crema possono avere effetti negativi sulla natura. Niente di male se sono in pochi a praticarli, ma quando gli impatti si concentrano e si sommano, gli effetti potrebbero essere devastanti. 

Una volta ho provato a chiedere di spegnere quella musica martellante. Non veniva proposta durante una festa, era messa come sottofondo alla vita di spiaggia. La risposta è stata: e che vogliamo, il mortorio? Con il suggerimento abbastanza esplicito di aver fatto una richiesta da persona anziana, con un piede nella fossa. Inutile cercare di spiegare a un microcefalo che uno magari va al mare per sentire il mare. Provate poi a spiegare al microcefalo che quel suono-rumore disturba la fauna della sabbia, o le tartarughe. 

Dovrei rivedere quel che ho scritto. Queste persone non sono microcefali, il loro cervello è bello grosso. Ma nella nostra specie il cervello elabora stimoli che non sono innati e se gli stimoli ricevuti non comprendono il rispetto della natura, la reazione a chi ne richiama l’importanza non può che essere di incomprensione e stupore. 

Ci sono paesi costieri situati su coste rocciose dove molti sentono la mancanza della spiaggia. Così si sbanca la roccia e si costruiscono magnifiche piscine dove poter fare un bel bagno senza l’ingombro di quegli scogli. Come si fa a spiegare l’importanza di certe cose a chi non è dotato di un bagaglio culturale per comprenderle? Si guardano tra loro e si vede che pensano: ma questo è scemo! Chissà, forse hanno ragione loro, abbiamo culture differenti e non è detto che una sia migliore o peggiore dell’altra. Forse il Salento non è fatto per chi ama la natura. 

Una volta ho fatto un’immersione nella Palude del Capitano, vicino a Sant’Isidoro. Il fondo era stracolmo di spazzatura, dai piatti di plastica ai motorini. Quando esco c’è una famiglia che fa una scampagnata e la mamma getta tutti i piatti in acqua, assieme agli altri rifiuti. Pensando di fare un’azione esemplificativa, raccolgo quei piatti. E lei mi dice: ma se ha bisogno di piatti glieli do io! È una brava persona, gentile, e si vede che le faccio tenerezza. Poveretto, è ridotto a riutilizzare i nostri piatti sporchi. I suoi figli, intanto, prendono a sassate le bottiglie di birra gettate in giro dal papà che, nel frattempo, fa la sua pennica su una sdraio, grattandosi la pancia. Hanno ragione loro: sono un presuntuoso che pensa di essere migliore di loro. Ma sì, prendo una pietra anche io e centro alla prima la bottiglia più grossa, mandandola in mille pezzi. Mi guardano con ammirazione e mi offrono un piatto di parmigiana. Buonissima. Nel frattempo la nonna, che ha fatto la parmigiana, getta in acqua una busta piena di gusci di patelle. Le hanno raccolte nell’Area Marina Protetta. Dovrei spiegare che è proibito ma, di nuovo, mi dovrei atteggiare a difensore di valori che loro, evidentemente, non condividono. In democrazia, se la maggioranza è come “loro”, “loro” vincono e io sono antidemocratico, e anche un po’ stronzo che, nel vocabolario Treccani, significa: Volgare epiteto ingiurioso, la cui connotazione offensiva si è andata via via riducendo con il tempo, fino a significare, genericamente, «persona inetta e incapace, o che comunque si comporta in modo criticabile». Appunto.

[“Nuovo Quotidiano di Puglia” di Sabato 22 settembre 2018]

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