Il banco

di Gianluca Virgilio

In articulo mortis

A te che hai sopportato

per anni mani sudate

e gomiti pesanti, nervosi

intagli di penna e parole d’amore,

a te che attendi stanco

in soffitta d’essere bruciato

tra sedie zoppe e cartine stracciate

che polvere grigia ricopre,

dedico questo ringraziamento,

una breve poesia, banco.

(1992)

(da Versi di scuola)

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