Superstite, io rammento

Luigi Mariano,  senza titolo, 98 cm x 116 cm, olio e stagnola su tela, composto a più riprese, versione finale seconda metà degli anni ’80 del Novecento, collezione privata.

di Giovanni Francesco Romano

Quando ascolti

Gino, quando ascolti miei versi

hai dentro una chitarra:

vibrano sulle corde le parole

e tu fremi … poi, nel silenzio,

le note sono gocciole di luce

raccolte nel tuo cuore.

1954

Nota: Gino è il pittore e incisore Luigi Mariano (1922-1999).

Nel giardino della Scuola Media “Giovanni Pascoli”

Tessono i ventagli delle palme

con dita pendule – zampe di ragni –

una rete d’aria a intrappolare il vento:

solleticato il vento si rabbuffa

e li scompiglia, tremuli …

1960

Ritorno da Barrea

E la cicala

da un pino

a slogarsi

di gioia

rivedendoci

scesi appena dai monti

nella piana

stordita

dal solleone

rinfrescata

laggiù

dal limpido lameggiare

del mare.

1965

[Giovanni Francesco Romano, Superstite, io rammento, Manni Editore, San Cesario di Lecce 1993, pp. 68, 77 e 92]

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